scuola di specializzazione cardiologia

Guida alla Scuola di specializzazione in Cardiologia

Dopo aver visto come funziona in generale la scuola di specializzazione, abbiamo deciso di approfondire le scuole che più ci avete richiesto sui nostri canali social. Oggi parliamo di scuola di specializzazione in cardiologia! 

La Cardiologia è una branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e del trattamento delle malattie del cuore e dei vasi sanguigni. Il nome ufficiale della scuola di specialità in cardiologia è di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare. 

Ma… che cosa fa un cardiologo? Può fare anche chirurgia? Si fa ricerca?

Qual è lo stipendio di un medico specializzando in cardiologia?

Se stai cercando una risposta a tutte queste domande, leggi questa guida e avrai una panoramica più chiara di come funziona la scuola di specializzazione in cardiologia.

Buona lettura 🙂

 

Quanti anni dura la specializzazione in cardiologia?

La durata della scuola di specialità in cardiologia è di 4 anni. In precedenza, la durata di questa scuola di specializzazione era di 5 anni, tuttavia dal 2015 è stata ridotta di un anno mediamente per tutte le scuole.

 

Punteggi minimi di ingresso alla Scuola di Cardiologia

Per entrare nella scuola di specialità in cardiologia occorre fare mediamente un punteggio molto alto, in quanto notoriamente cardiologia è una delle branche più ambite.

Di seguito trovate sia i punteggi che le posizioni da raggiungere nelle graduatorie nazionale del test SSM.

  • 2022: 97,5 punti
  • 2021: 93,5 punti

 

Scuola di cardiologia: numero di borse

Il numero di borse di cardiologia varia ogni anno in base alle esigenze regionali e nazionali. Negli ultimi anni, si è notata una tendenza all’aumento del numero di borse, data la previsione di una carenza di specialisti in cardiologia:

  • 2022: 576 posti
  • 2021: 547 posti

 

Quanto guadagna un medico specializzato in cardiologia

Quanto guadagna un cardiologo specializzando?

Lo stipendio di uno specializzando in cardiologia si compone di una quota fissa e di una variabile:

  • Quota fissa: 22.700 euro lordi 
  • Quota variabile: 2.300 per i primi due anni di specializzazione e 3.300 per il terzo e quarto anno.

Quanto guadagna cardiologo al mese?

Lo stipendio medio di un cardiologo in Italia è di circa 4.350 € netti al mese.

 

Di cosa si occupa uno specializzando in cardiologia? 

Lo specializzando in cardiologia si occupa della diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie cardiovascolari, che essendo numerose e variegate consentono un’ampia possibilità di sotto specializzazione.

Dal momento che i pazienti cardiologici sono tanto numerosi, difatti la cardiologia è una di quelle specialità con più richieste di esami diagnostici e visite ambulatoriali nel nostro sistema sanitario; questo spinge ancor più il cardiologi a sotto specializzarsi.

La sotto specializzazione non ha un percorso accademico ben preciso, ma si basa sulla pratica clinica, le pubblicazioni scientifiche ecc… che ciascuno decide di intraprendere. Di seguito affronteremo una breve panoramica di tutti gli ambiti della cardiologia. 

 

Il cardiologo clinico

Si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione delle malattie cardiovascolari attraverso un approccio non invasivo.

Valuta pazienti con sintomi cardiaci, interpreta test diagnostici come l’ecocardiografia e l’elettrocardiogramma e gestisce patologie come l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca, le cardiopatie ischemiche e le valvulopatie. 

Il cardiologo clinico può lavorare sia in ambulatorio che in ospedale, svolgendo una serie di servizi e responsabilità.

In ambito ospedaliero, il cardiologo clinico può gestire il reparto di cardiologia e svolgere turni di guardia sia presso il Pronto Soccorso che in terapia intensiva cardiologica.

 

Il cardiologo intensivista

Il cardiologo intensivista, anche noto come cardiologo dell’unità intensiva di terapia cardiologica (UTIC), si occupa di gestire i pazienti che richiedono cure intensive a causa di gravi problemi cardiaci.

Questo tipo di cardiologo spesso si confronta con procedure invasive, come l’inserimento di cateteri arteriosi e venosi per il monitoraggio invasivo della pressione arteriosa. Talvolta, possono anche posizionare pacemaker temporanei in situazioni di bradicardia critica.

Tra le competenze del cardiologo intensivista rientrano:  la gestione di farmaci e presidi avanzati, come le amine (farmaci per il supporto del cuore), la terapia sostitutiva renale e l’utilizzo di dispositivi di supporto circolatorio come l’ECMO (ossigenazione extracorporea a membrana), l’LVAD (dispositivo di assistenza ventricolare sinistra) e il contropulsatore aortico.

 

Il cardiologo interventista

La cardiologia interventistica è una sotto specialità che si concentra sul trattamento delle malattie cardiovascolari attraverso procedure invasive o mini-invasive, generalmente utilizzando cateteri. Si differenzia in due ambiti l’emodinamica e l’aritmologia interventistica. 

 

Il cardiologo emodinamista

Questa disciplina esegue interventi come angioplastiche coronariche, impianto di stent, trattamento di stenosi valvolari, chiusura di difetti cardiaci congeniti e procedure su arterie periferiche.

La cardiologia interventistica è considerata una delle sottospecializzazioni più richieste e ambite all’interno del campo della cardiologia, grazie alla sua versatilità e alla capacità di salvare vite umane in emergenza, ad esempio, nella rivascolarizzazione degli infarti acuti.

Il mestiere del cardiologo interventista, comunemente chiamato anche “emodinamista”, richiede una grande esperienza e anni di formazione specifica. Una delle innovazioni più significative in questo campo è la possibilità di riparare le valvole cardiache in modo percutaneo, attraverso approcci mininvasivi che evitano l’intervento chirurgico tradizionale.

Questa area, nota come cardiologia interventistica strutturale, rimane di competenza del cardiologo interventista.

 

Il cardiologo aritmologo

L’aritmologia è una branca della cardiologia che si occupa dello studio e del trattamento delle aritmie cardiache, cioè delle anomalie nel ritmo cardiaco.

Questo settore coinvolge il cardiologo interventista che utilizza approcci invasivi per diagnosticare le aritmie e intervenire su di esse.

L’aritmologia si divide in due ambiti principali: l’elettrofisiologia ovvero lo studio delle aritmie e la loro eradicazione tramite l’uso di cateteri elettrofisiologici specifici, e la parte della cardiostimolazione che riguarda l’impianto di dispositivi come i pacemaker e defibrillatori.

Attraverso studi elettrofisiologici invasivi, il cardiologo elettrofisiologo introduce cateteri attraverso le vene fino al cuore al fine di registrare e stimolare il cuore con impulsi elettrici. Questo processo consente di identificare le cause delle aritmie e di effettuare procedure di ablazione con catetere per eliminare o interrompere le fonti specifiche delle aritmie.

Inoltre, l’aritmologo si occupa dell’impianto e della gestione di dispositivi come i pacemaker, utilizzati per stimolare il cuore in caso di bradicardia critica, e i defibrillatori, che intervengono in caso di aritmie maligne rilevate. Questi dispositivi salvavita sono in grado di rilevare e correggere le aritmie attraverso impulsi elettrici appropriati.

 

Il cardiologo pediatrico

Dedicata alla diagnosi e al trattamento delle malattie cardiache congenite o acquisite che si manifestano nei bambini e negli adolescenti.

Valuta neonati, bambini e adolescenti con sospette o note cardiopatie, gestisce le cardiopatie congenite e lo sviluppo dei bambini collaborando con il pediatra; inoltre collabora con i cardiochirurghi per interventi chirurgici.

 

Il cardiologia oncologico

La cardiologia oncologica è una disciplina che si occupa delle complicanze cardiovascolari associate ai trattamenti oncologici e della gestione delle patologie cardiache dei pazienti affetti da tumore.

Questo ambito si concentra sul monitoraggio cardiaco dei pazienti durante la terapia oncologica, sulla gestione delle malattie cardiache indotte dalla chemioterapia o radioterapia, nonché sull’approccio pre-operatorio per i pazienti oncologici in collaborazione con gli oncologi per un approccio integrato alla cura.

Il cardiologo oncologico è responsabile di valutare e monitorare la funzione cardiaca dei pazienti sottoposti a terapie antitumorali, poiché alcuni farmaci chemioterapici e la radioterapia possono causare danni al sistema cardiaco.

Si occupa di diagnosticare e gestire eventuali cardiopatie indotte dai trattamenti oncologici, adottando strategie preventive e terapeutiche per minimizzare il rischio di danni cardiaci.

 

La carriera da cardiologo ricercatore

La cardiologia è un settore di grande interesse nella comunità scientifica e medica, poiché le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte a livello mondiale. Ci sono grandi investimenti da parte degli Stati, delle organizzazioni nazionali e delle industrie farmaceutiche nella ricerca cardiovascolare. Questo perché esiste una forte necessità di sviluppare nuovi farmaci e dispositivi medici per affrontare le sfide legate alle malattie cardiache.

In effetti, l’ambito cardiologico è uno dei settori in cui si pubblica di più, quasi allo stesso livello dell’oncologia. Ciò è testimoniato dalla grande richiesta di ricerca nel campo cardiovascolare, tanto che alcuni cardiologi si dedicano esclusivamente alla ricerca.

La ricerca in cardiologia si concentra su molteplici aspetti, come lo studio dei meccanismi delle malattie cardiovascolari, la ricerca di nuovi biomarcatori per la diagnosi precoce, lo sviluppo di terapie innovative, la valutazione di nuovi dispositivi medici e l’identificazione di fattori di rischio modificabili. 

 

Com’è strutturata la scuola di cardiologia

Vediamo ora la struttura generale della scuola di cardiologia.

La formazione nella scuola di cardiologia segue generalmente una struttura progressiva, che inizia con una base di formazione clinica e introduzione alle tecniche diagnostiche nel primo anno.

Successivamente, negli anni successivi, si approfondiscono le competenze nella cardiologia interventistica, nell’elettrofisiologia e in altre sotto specialità.

Tuttavia, è importante sottolineare che questa è una generalizzazione e che le scuole di specialità in cardiologia possono adottare approcci leggermente diversi. Alcune scuole potrebbero mettere maggiore enfasi sulla ricerca o concentrarsi su specifiche sotto specialità.

In generale, la formazione in cardiologia inizia con l’apprendimento delle competenze cliniche di base per la gestione dei pazienti cardiologici, sia in ambiente ospedaliero che ambulatoriale.

Ciò include la familiarizzazione con le patologie cardiache comuni come la cardiopatia ischemica e lo scompenso cardiaco, nonché la capacità di gestire pazienti in reparto, ambulatorio e fornire consulenze in Pronto Soccorso. Durante questo periodo, vengono acquisite competenze diagnostiche, ad esempio nell’interpretazione di ecografie cardiache e nell’esecuzione di test da sforzo cardiovascolare.

Progressivamente, la formazione si estende alle varie sottospecialità della cardiologia, consentendo agli specializzandi di acquisire competenze più avanzate in specifici campi come la cardiologia interventistica o l’elettrofisiologia. Tuttavia, anche dopo la formazione generale di base, un cardiologo è in grado di gestire la parte clinica che riguarda il reparto, l’ambulatorio, le consulenze in Pronto Soccorso, nonché di effettuare ecografie cardiache e test da sforzo cardiovascolare. Hanno anche una buona conoscenza della terapia intensiva cardiologica per la gestione dei pazienti critici.

 

Sbocchi lavorativi per lo specializzando in cardiologia

Cosa può fare a livello lavorativo uno specializzando in cardiologia una volta finita la specializzazione?

Lo specializzando in cardiologia ha di fronte a sè una vasta gamma di sbocchi lavorativi sia nel settore pubblico che in quello privato.

Infatti, grazie alla crescente domanda di visite mediche e diagnostica cardiologica per la prevenzione e la cura delle malattie cardiache, questa specialità offre molte opportunità lavorative.

Nel settore pubblico, i cardiologi possono trovare lavoro negli ospedali e nelle strutture sanitarie pubbliche. Qui, possono lavorare in reparti cardiologici, unità di terapia intensiva cardiologica, ambulatori e servizi di consulenza in Pronto Soccorso.

Nel settore privato, i cardiologi possono aprire uno studio privato o lavorare in cliniche specializzate. Qui, offrono servizi di consulenza cardiologica, eseguono esami diagnostici di base.

In conclusione, la cardiologia è una delle specialità che offre maggiori opportunità lavorative, poiché le malattie cardiovascolari sono molto diffuse e richiedono una gestione specializzata. La grande richiesta di visite mediche e diagnostica cardiologica, come gli elettrocardiogrammi e gli ecocardiogrammi, contribuisce a garantire una costante domanda di servizi cardiologici.

 

Migliori scuole di specializzazione cardiologia italia

Quali sono le migliori scuole di cardiologia in Italia?

Le scuole di cardiologia più ambite al test di specialità sono quelle di Milano, in particolare le private come Humanitas e San Raffaele, seguite da Bologna, Padova, Milano Statale, Milano Bicocca e Torino.

Queste scuole rappresentano un eccellente equilibrio nella formazione, dato che sono spesso affiliate a grandi ospedali dove si conduce molta ricerca e che accolgono un elevato numero di pazienti.

Tuttavia, consigliamo di interpellare chi già frequenta queste scuole per ottenere dettagli più specifici e fare una scelta informata.

 

Ci auguriamo che questo articolo ti abbia dato una panoramica di com’è strutturata la scuola di specializzazione di cardiologia.

Nel caso in cui volessi approfondire, qui trovi anche una nostra diretta con Benedetta, una nostra specializzanda in cardiologia che risponde alle domande più gettonate sulla scuola👇

 

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