scuola specializzazione pediatria

Guida alla Scuola di specializzazione in Pediatria

In particolare, il pediatra segue lo sviluppo evolutivo di neonati, bambini e adolescenti di età fino a 14 – 18 anni (in base al contesto), seguendo talvolta i pazienti anche successivamente, come nel caso di giovani adulti affetti da patologie complesse.

Ma… Quanti anni dura la specializzazione in pediatria? Quanto guadagna uno specializzando  in pediatria

E… Quali sono tutte le diverse specializzazioni in pediatria?

Te lo spieghiamo noi in questa guida alla scuola di specializzazione in pediatria.

Buona lettura 🙂

 

Quanto dura la specializzazione di pediatria

Quanti anni si studia per diventare pediatra?

La durata della scuola di specialità in pediatria è di 5 anni come le altre scuole di specialità chirurgiche.

 

Punteggi minimi di ingresso alla Scuola di pediatria

La scuola di specializzazione in pediatria è una tra le scuole più ambite, con punteggio minimo di ingresso pari a 86,5 nel 2022.

 

Scuola di pediatria: numero di borse

Il numero di borse statali in pediatria è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni, marcando tuttavia un notevole aumento rispetto a 5 anni fa, per fronteggiare la carenza di pediatri ospedalieri e sul territorio.

Il numero di borse di pediatria disponibili nel 2023 è stato di 878 (di cui 811 statali e 66 regionali), contro 827 del 2022 e 954 del 2021, e in aumento del 40% rispetto al 2019, quando furono stanziate solo 616 borse.

 

Quanto guadagna unə specializzandə in pediatria

Quanto guadagna un pediatra specializzando?

Come ti abbiamo già spiegato nel nostro articolo quanto guadagna uno specializzando in medicina, lo stipendio di uno specializzando in Pediatria è uguale per tutte le scuole:

  • 1652 €/mese per i primi due anni,
  • 1718 €/mese per i successivi tre, al netto dei contributi.

A questo bisogna poi sottrarre diverse spese:

  • Le tasse universitarie: in media 1500 – 2000 €/anno, ma ci sono scuole più costose, come il San Raffaele (2700 euro/annui). Tieni inoltre presente che non tutte le scuole garantiscono riduzioni della seconda rata in base all’ISEE.
  • La polizza assicurativa per colpa grave, che è obbligatoria. La Società Italiana di Pediatria offre ai propri iscritti una polizza al costo di 270 €/anno + 100 €/anno di iscrizione alla SIP, ma per il primo anno la polizza è gratuita per gli iscritti.
  • Costi di iscrizione all’Ordine della propria città e la quota A ENPAM, per un totale mensile di circa 350 €/anno (con forti aumenti al compimento dei 30 anni).

Come per tutti gli specializzandi, è consentito il lavoro in guardia medica e la sostituzione dei medici di medicina generale (sostituzioni MMG).

Inoltre, nel periodo di emergenza pandemica è stato consentito agli specializzandi in pediatria di sostituire i pediatri di famiglia, cosa precedentemente vietata.

La possibilità di dedicarsi ad altre attività lavorative in aggiunta a quelle formative varia da scuola a scuola: in alcune è molto mal visto, mentre in altre è la norma.

 

Quanto guadagna un pediatra in un mese?

Lo stipendio medio di un pediatra in Italia è di circa 4.000€ al mese, ovvero 90.000€ lordi all’anno.

 

Di cosa si occupa uno specializzando in pediatria? 

La pediatria è una disciplina molto ampia, che comprende numerose sottospecializzazioni.

Quali sono le specializzazioni in pediatria?

La prima e la più importante distinzione è quella tra neonatologi e pediatri.

I pediatri si occupano di neonati (0 – 28 giorni) fisiologici e non, come prematuri o neonati con patologie chirurgiche.

Che cosa fa il neonatologo?

Un neonatologo è un medico specializzato nella cura e nel trattamento dei neonati, ossia dei bambini appena nati fino al primo mese di vita. La neonatologia è un ramo della pediatria che si concentra sulle esigenze mediche specifiche dei neonati, che possono essere particolarmente vulnerabili e richiedere cure speciali.

Il neonatologo si occupa di diverse attività, tra cui:

  1. Assistenza alle nascite: Il neonatologo può essere coinvolto nelle procedure di parto, specialmente quando ci sono complicazioni o problemi che richiedono cure immediate per il neonato.
  2. Valutazione del neonato: Il medico esamina il neonato per valutare il suo stato di salute generale, controllare la funzionalità degli organi vitali e rilevare eventuali segni di problemi o malattie.
  3. Gestione delle condizioni mediche: I neonatologi gestiscono e trattano una vasta gamma di condizioni mediche che possono interessare i neonati, come prematurità, infezioni, difetti congeniti, problemi respiratori, problemi cardiaci e altro ancora.
  4. Supporto respiratorio: Poiché i polmoni dei neonati possono essere ancora in fase di sviluppo, il neonatologo può fornire supporto respiratorio avanzato, come ventilazione meccanica, per garantire che il bambino riceva sufficiente ossigeno.
  5. Nutrizione neonatale: Il neonatologo gestisce la nutrizione del neonato, che può includere l’uso di alimentazione attraverso sondino, latte materno o sostituti del latte materno, a seconda delle esigenze del bambino.
  6. Monitoraggio delle condizioni critiche: Nei casi in cui il neonato richieda cure intensive, il neonatologo può lavorare in unità di terapia intensiva neonatale (NICU) per monitorare da vicino i parametri vitali e fornire cure specialistiche.

I neonatologi sono i più intensivisti tra tutti i pediatri, per cui ti consigliamo di scegliere questa strada se ti ami manovre invasive, ventilazione e farmaci inotropi!

 

All’interno della pediatria esistono poi tante sottospecializzazioni quante sono le specialità della medicina: allergologia, gastroenterologia ed epatologia, broncopneumologia, cardiologia, neurologia, malattie infettive, reumatologia, immunologia, nefrologia, endocrinologia e diabetologia, malattie metaboliche, oncologia ed ematologia pediatrica, pediatria di emergenza-urgenza, pediatria di comunità…

Tuttavia, in ogni ospedale queste patologie possono essere gestite, a seconda dei casi, da pediatri oppure da specialisti in neurologia, cardiologia, reumatologia, etc… che si occupano nello specifico di pediatria.

Per cui se, per esempio, il tuo sogno è la cardiologia pediatrica, rifletti bene su quale possa essere la scuola giusta per te!

È anche bene tenere a mente nel momento in cui stai valutando quale scuola scegliere, che la maggior parte dei pediatri lavorerà in centri di primo o secondo livello o sul territorio, contesti nei quali è utile avere una conoscenza di base di tutte queste problematiche ma l’iperspecializzazione non serve.

Solo una minoranza lavorerà in centri di 3° livello occupandosi solo di una sottobranca della pediatria.

Ricorda anche che il pediatra non opera mai, al massimo può dare qualche punto di sutura cutaneo in Pronto Soccorso!

Quello è il lavoro del chirurgo pediatrico, uno specialista diverso.

Analogamente, pur dovendo conoscere la fisiopatologia dello sviluppo neurocognitivo, patologie relative a questa sfera o a quella psichica sono di competenza del neuropsichiatra infantile.

 

Com’è strutturata la scuola di pediatria

In generale, il percorso formativo prevede:

  • Una prima parte, mediamente di tre anni, di formazione più generalistica.
  • Una seconda parte, gli ultimi due anni, in cui è possibile concentrarsi su un ambito di interesse.

Attenzione però: il titolo conseguito è lo stesso, a prescindere dal “periodo specialistico” scelto!

In ogni caso è bene informarsi, idealmente presso i futuri colleghi, perché ciascuna scuola di specialità è strutturata in maniera diversa.

Ad esempio, alcune scuole sono più “monotematiche”, come gli specializzandi del San Raffaele, i quali si occupano molto di endocrinologia e di immunologia pediatrica, mentre al San Gerardo si fanno tanti mesi di oncoematologia. Altre ancora, invece, permettono di frequentare più servizi diversi.

Di conseguenza, a meno che tu non abbia un interesse specifico, ti consigliamo di scegliere una scuola che ti fornisca una formazione il più globale possibile!

Un altro elemento importante da indagare nella scelta di scuola è la direzione.

Infatti, una buona direttrice o direttore consentiranno maggiore autonomia nell’organizzazione del percorso formativo, orari di lavoro più aderenti al contratto e più mesi fuori rete. Ti ricordiamo che per legge ogni specializzando ha diritto a trascorrere almeno 18 mesi fuori rete, ma non in tutte le Scuole questo diritto è garantito.

Infine, la possibilità di fare ricerca clinica o di base, e di vedere il proprio lavoro riconosciuto, varia tra diverse Scuole e anche in diversi servizi della stessa scuola.

Per legge, ogni anno è anche previsto il superamento di un esame, che può essere strutturato come un esame universitario in alcune Scuole – l’Università degli Studi di Milano e di Pavia – o  nella presentazione di un caso clinico, come a Trieste.

 

Sbocchi lavorativi per lo specializzando in pediatria

Gli sbocchi professionali per un neospecialista in pediatria sono numerosi, e possiamo riassumerli in questo modo:

Il Pediatra di libera scelta

Pediatra di libera scelta (PLS o pediatra di famiglia) segue sul territorio bambini dagli 0 ai 14 anni, esegue i bilanci di salute e gestisce tutte le patologie non complicate.

Il PLS Spesso collabora con gli specialisti nel seguire gli assistiti affetti da malattie croniche o rare.

Secondo le affinità di ciascuno, il pediatra di famiglia può lavorare in rete con pediatri e altre figure, come quella del nutrizionista, dell’ostetrica, dello psicologo, ecc…).

La pediatria “di base” può essere molto stimolante!

 

Pediatra ospedaliero

Cosa fa un pediatra in ospedale?

In un centro di primo livello bisogna saper fare tutto: sala parto, pronto soccorso, reparto, e talora trasporti pediatrici in caso di necessità di trasferimenti.

Nei centri di secondo livello, invece sono tipicamente presenti neonatologi e pediatri, per cui ciascuno si occupa del proprio ambito, anche se di notte il pediatra di guardia può coprire la sala parto e la neonatologia.

Infine, nei centri di terzo livello pediatria e neonatologia sono due comparti separati, e i pediatri si occupano di diverse sottospecialità.

 

Neonatologo ospedaliero

Neonatologo ospedaliero: gestisce sala parto e reparti di neonatologia, come l’asilo nido, la patologia neonatale e i TIN nei centri che ne hanno una. Può inoltre occuparsi dei trasporti neonatali, come la rete STEN.

 

Libera professione

Libera professione: può essere svolta come unica attività o essere a margine dell’attività nel settore pubblico. Tra le sottospecialità più richieste troviamo l’allergologia, la broncopneumologia, e la gastroenterologia pediatriche;

NB: Il pediatra o neonatologo ospedaliero dovrà mettere in conto di lavorare notti e weekend, cosa che non è richiesta al pediatra sul territorio.

 

Migliori scuole di specializzazione di pediatria in Italia

Attualmente in Italia esistono 38 scuole di Pediatria accreditate.

Ma quali sono le migliori scuole di pediatria?

  • L’Ospedale Gaslini di Genova
  • L’Ospedale Meyer di Firenze
  • I Poli Policlinico e Buzzi dell’Università Statale di Milano
  • Il centro San Gerardo e quello di Bergamo dell’Università Bicocca di Milano
  • Napoli
  • L’Ospedale Gemelli di Roma Tor Vergata
  • Torino
  • Trieste
  • Verona

In generale, ti consigliamo di contattare specializzandi che già frequentano queste scuole per avere informazioni aggiornate sulle attività svolte in ogni centro.

Ci auguriamo che questo articolo ti sia comunque stato utile per farti un’overview generale su come funziona la scuola di specializzazione di pediatria 🙂

 

Nel caso in cui volessi approfondire, qui trovi anche una nostra diretta con Matteo, un nostro specializzando in pediatria che risponde alle domande più gettonate su questa scuola👇

 

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