linfomi e leucemie

Tutto quello da sapere su Linfomi e Leucemie

Linfomi e leucemie sono sicuramente uno degli argomenti più ostici dell’ematologia, che spesso non si approfondisce, ma che ben si presta a domande nozionistiche da test. Ecco a voi un riassunto schematico per memorizzare i concetti fondamentali!

Linfomi

I linfomi sono tumori solidi causati dalla trasformazione clonale di linfociti B (nella maggior parte dei casi) o T (raramente) maturi.

Si distinguono in:

  • linfoma di Hodgkin

    B cellulare e generalmente considerato aggressivo

  • linfomi Non Hodgkin

    che possono essere linfomi B e T; i linfomi B si
    distinguono dal punto di vista clinico in indolenti (a decorso lento e recidivante) e aggressivi (a rapida progressione, ma ottima risposta alla terapia)

 

Linfoma di Hodgkin Linfomi non Hodgkin
Epidemiologia M > F 

2 picchi di incidenza
(15-40aa; >60aa)

Meno frequente

M>F

incidenza aumenta con l’età 

(età media: 50aa)

Più frequenti

FdR Genetica (NF-KB) e familiarità, ambientali (esposizione a polvere di legno, benzene, EBV, HSV-6), chemioterapia/RT, immunodepressione congenita (A-T, C-H)

o acquisita (trapiantati), malattie autoimmuni.

Genetica e familiarità, ambientali (EBV, HCV, HHV-8, HTLV-1, H. Pylori), CHT/RT, infiammazione cronica, immunodeficienza congenita o acquistia (HIV, trapianto), malattie autoimmuni
Clinica Adenopatia laterocervicale (o ascellare/mediastinica) dura non dolente

Sintomi B (febbre > 38°C, perdita di peso, sudorazioni notturne)

Prurito generalizzato refrattario ad antistaminici

Epatosplenomegalia

Sintomi da compressione (dispnea, tosse secca, turgore giugulare)

Sintomi tipici: dolore dopo ingestione di alcool, febbre di pel-Ebstein (recidivante remittente)

Una o più linfoadenopatie dure e non dolenti più o meno distanti tra loro 

Sintomi da compressione

Altre localizzazioni: sintomi neurologici, noduli cutanei, dispepsia

Epatosplenomegalia

Sintomi B (febbre, perdita peso, sudorazioni notturne)

Frequente leucemizzazione

Diagnosi
  • EE: anemia normocitica, neutrofilia e eosinofilia, LDH elevato (linfoma Hodgkin), ipogammaglobulinemia, anemia normocitica, piastrinopenia, aumento di LDH e B2-microglobulina (linfomi non Hodgkin)
  • Ecografia linfonodale/TC 
  • Biopsia linfonodale escissionale superficiale o TC guidata: gold standard!

NO FNAB: è necessario analizzare l’architettura del linfonodo per poter fare diagnosi (cellule tumorali solo 1%)

Stadiazione Ann Arbor
  • I: singola regione linfonodale o sito extranodale
  • II: >= 2 regioni linfonodali dallo stesso lato del diaframma
  • III: coinvolgimento sovra e sottodiaframmatico
  • IV: >=2 siti extranodali o MO

E: sito extranodale (applicabile per gli stadi I-III)

X: massa bulky (>7-10cm)

A/B: assenza/presenza di sintomi B (solo per linfomi di Hodgkin)

Prognosi Ottima Peggiore 
Terapia Prima linea: polichemioterapia ABVD (adriamicina, bleomicina, vinblastina, dacarbazina)

– I-II → ABVD x2-4 cicli + RT 

– III-IV → ABVD x6 +/- RT

Dopo 2 cicli: pet-2-interim 

Forme refrattarie: BEACOPP, autoTMO

Nuovi farmaci: Brentuximab (anti-CD30), Nivolumab (anti-PD1), Pembrolizumab

Polichemioterapia diversa a seconda del tipo di LNH e del paziente (CHOP, BFM, DA-EPOCH, Clorambucil, Bendamustina)

+

Immunoterapia con anti-CD20 (Rituximab)

 

Forme istologiche

Linfoma di Hodgkin
Variante classica

Cellula di Reed-Sternberg CD15+ CD30+

Scleronodulare E’ la forma più frequente (soprattutto nelle donne e nei bambini)

Localizzazione mediastinica
Prognosi eccellente

Ricco di linfociti Forma rara (più tipica degli uomini)

Spesso coinvolgimento dei linfonodi periferici

Ottima prognosi

A cellularità mista Meno frequente (spesso anziani e HIV+)

 Localizzazione addominale e splenica

Prognosi intermedia

A deplezione linfocitaria E la forma più rara (di solito negli anziani e HIV+), più aggressiva e a prognosi peggiore ( stadio già avanzato alla diagnosi)
A predominanza linfocitaria nodulare

cellule pop corn (variante mononucleata con nucleo multilobato della RS) CD20+ e CD15-.

E’ più rara 

 

Linfomi non Hodgkin indolenti Immunofenotipo Alterazioni genetiche Caratteristiche
Linfoma follicolare CD10+ CD19+ CD20+ Igs+ BCL-2+ T(14;18) con iperespressione BCL-2 Linfoma indolente più frequente

 Score prognostico FLIP

Può evolvere in DLBCL

Linfoma marginale CD10- CD19+ CD20+ CD5- A volte t (11;18) con prognosi peggiore 3 forme cliniche: nodale, extranodale, splenica

MALToma gastrico curabile con l’eradicazione di H.Pylori

Leucemia linfatica cronica CD19+ CD20+ CD23+ CD5+

 

A volte mutazione TP53 o Del17 con prognosi sfavorevole

 

Diagnosi con tipizzazione linfocitaria su SP

Ombre di Gumprecht patognomoniche

Complicanze: sindrome di Evans, sindrome di Richter

Stadiazione: RAI/BINET

Leucemia a cellule capellute CD19+ CD20+ CD23- CD5- CD103+

 

Mutazione BRAF V600E patognomonica

 

Spesso uomo di 50aa

Agli EE pancitopenia con
monocitopenia

Spesso punctio sicca alla BOM

Prognosi eccellente

Complicanze: infezioni da legionella

 

Linfomi non Hodgkin aggressivi Immunofenotipo Alterazioni genetiche Caratteristiche
Linfoma mantellare CD19+ CD20+ CD23- CD5+ ciclina D1+ T (11;14) con iperespressione della ciclina D1

 

Spesso localizzazione al tratto gi (EGDS + colon!)

Prognosi sfavorevole

AutoTMO 1° linea terapeutica

Linfoma diffuso a grandi cellule CD10+/- CD19+ CD20+ CD45+ BCL-6+ Riarrangiamento di BCL-6 e/o BCL-2 e/o c-myc Linfoma aggressivo più frequente

Se primitivo mediastinico: donna giovane, prognosi eccellente (simile all’Hodgkin)

 Score prognostico IPI

Linfoma di Burkitt CD10+ CD19+ CD20+ CD45+ Igs+

 

T (8;14) → c-myc + IgH

Più raramente t(8;22) o T (2;8)

3 forme cliniche; endemica, sporadica, epidemica

Aspetto istologico a cielo stellato

Evoluzione clinica estremamente aggressiva simile alla LAL,

Terapia come una LAL

Complicanze: TLS

Sindrome di Sezary CD3+ CD4+ CD8-

 

E’ un linfoma aggressivo T

Sindrome dell’uomo rosso

Linfociti con nucleo cerebriforme

CD4/CD8 >10

Leucemie

La leucemia acuta è una neoplasia acuta della cellula staminale ematopoietica dovuta ad un’alterazione della differenziazione e della proliferazione che determina un accumulo di blasti nel midollo osseo e in sedi non midollari

FdR

  • esposizione a radiazioni ionizzanti o sostanze chimiche
  • tto orecedente con farmaci antineoplastici
  • condizioni geneticamente preesistenti
  • infezioni virali

Fisiopatologia e clinica:

  • insufficienza midollare: anemia (riduzione GB), infezioni (riduzione GB), emorragie (riduzione PLT)
  • infiltrazione d’organo: meningosi, ipertrofia gengivale, lesioni papulari cutanee, epatosplenomegalia, linfoadenomegalia

Diagnosi:

  • emocromo: pancitopenia
  • striscio di sangue periferico: presenza di blasti 
    • iato leucemico: contemporanea presenza di forme mature e immature, in assenza di forme intermedie
  • biopsia midollo osseo: > 20% di blasti

+

  • citochimica
  • immunifenotipo
  • citogenetica
  • biologia molecolare

 

Leucemia acuta mieloblastica Leucemia acuta linfoide
Epidemiologia M>F

Età media 68aa

Forma più comune nell’adulto

Due picchi: infanzia – > 50aa

Forma più comune nel bambino

Clinica Alterazioni coagulazione 

(soprattutto la M3)

↑ incidenza di:

– localizzazione testicolare

– penetrazione del sistema nervoso centrale ed infiltrazione meningea

Classificazione Morfologica: 

M0: mieloblastica con minima differenziazione

M1: mieloblastica senza maturazione

M2: mieloblastica con maturazione

M3: promielocitica

M4: mielomonocitica

M5:monoblastica/monocitica

M6: eritroleucemia 

M7: megacarioblastica

Morfologica:

LAL–1: piccoli blasti

LAL-2: grandi blasti 

LAL-3: cellule grandi, omogenee, citoplasma basofilo e vacuoli evidenti (tipo Burkitt)

Immunologica:

LAL a fenotipo B (85%)

LAL a fenotipo T (15%)

Istologia Corpi di Auer (aghi azzurrofili) in M2 e M3 
Marcatori citochimici e immunofenotipici Mieloblasto: CD13 CD14 CD33 CD34

Megacarioblasto: CD41 CD61 e GpIIb-IIIa

Eritroblasto: glicoforina e spettrina

Linfoblasto T: CD2 CD3 CD5

Linfoblasto B: CD10 CD19 CD20

Fattori prognostici Favorevoli:

Giovane età

LAM primaria

M2, M3, M4Eo (eosinofila)

t(8;21) – inv(16) – t(15;17)

Mutazioni del gene NPM1 e CEPBA

Sfavorevoli: 

Età avanzata

LAM secondaria

M0, M5, M6, M7

Cariotipo complesso, del(5q)/del(7q)

Mutazioni del gene FLT3 (FLT3-ITD)

Favorevoli:

Età 1-9aa/16-30aa

Sesso F

Iperdiploidia (>50 cromosomi)

t(12;21)

Bassa malattia minima residua

Sfavorevoli: 

Bambini < 1 aa e > 9 aa; Adulti > 30 aa 

Sesso M

Ipodiploidia (<46 cromosomi)

t(9;22) (LALPh+), t(4;11)

Alta o persistente malattia minima residua

Terapia Induzione: 

ARA-C Antracicline

Consolidamento

CHT: ARA-C a dosi alte o intermedie

 

Trapianto allogenico

(per l’alto rischio)

 

Terapia LAM promielocitica

Acido all-trans-retinoico (derivato vit A) + triossido di arsenico

Induzione: 

Vincristina, Antraciclina, Prednisone, L-asparaginasi


Consolidamento: 

CHT: ARA-C o MTX ad alte dosi

Mantenimento:

CHT: 6-mercaptopurina + MTX

+

Profilassi SNC 

 

Trapianto allogenico

(per l’alto rischio)

Terapia della LALPh+

Inibitori delle tirosin-kinasi (TKI): Imatinib – Dasatinib – Ponatinib

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