scuola di specializzazione in gastroenterologia

Come funziona la Scuola di specializzazione in Gastroenterologia

Quanti anni ci vogliono per diventare gastroenterologo?

La Scuola di Specializzazione in gastroenterologia, ufficialmente Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente, si concentra sullo studio, diagnosi e trattamento delle malattie dell’apparato digerente, che include esofago, stomaco, intestino, fegato e pancreas.

Ma.. Quanti anni dura la Specializzazione di gastroenterologia?

Che cosa fa il gastroenterologo?

Te lo spieghiamo noi in questa guida alla scuola di specializzazione in malattie dell’apparato digerente.

Buona lettura 🙂

Specializzazione in gastroenterologia: durata

Quanti anni dura gastroenterologia?

La Scuola di specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente, più comunemente nota come Gastroenterologia, ha una durata di 4 anni.

 

Punteggi minimi di ingresso alla Scuola di gastroenterologia

Punteggi minimi di ingresso malattie dell’apparato digerente:

Il punteggio minimo per entrare in una qualsiasi scuola di specialità di Gastroenterologia in Italia è tendenzialmente abbastanza alto. Come evidenziato dai dati che seguono, se si escludono le Borse Regionali, alla prima assegnazione il punteggio minimo SSM negli ultimi 3 anni si è mantenuto sempre sopra i 90 punti.

  • 2023: 55 pt* (prima assegnazione)
  • 2022: 91.5 pt (prima assegnazione) → 90.75 pt (ultimo scorrimento, gennaio 2023)
  • 2021: 90.25 pt (prima assegnazione) → 40.5 pt (ultimo scorrimento, agosto 2022)

* Punteggio minimo per Contratto Regione Umbria; punteggio minimo per Contratti Statali (NON regionali, NON riservati a dipendenti SSN) alla prima assegnazione: 91.75 pt.

 

Scuola di gastroenterologia: numero di borse SSM

Nel 2023 il numero di borse SSM bandito è tornato in linea con quello degli anni precedenti al 2022, quando si era verificata una brusca riduzione di borse di specialità per Gastroenterologia.

È lecito aspettarsi che nel futuro prossimo il numero di borse SSM possa aumentare, in linea con la previsione di una maggior carenza di personale medico negli anni a venire.

  • 2023: 246 (di cui Contratti Statali: 208)
  • 2022: 188 (di cui Contratti Statali: 186) 
  • 2021: 256 (di cui Contratti Statali: 218)

 

Quanto guadagna uno specializzando in gastroenterologia

Gli specializzandi di Gastroenterologia ricevono una borsa di studio annuale, il cui importo aumenta negli ultimi 2 anni.

Attualmente:

  • la quota fissa è pari a 22.700 € lordi per ciascun anno,
  • la quota variabile pari a 2.300 € per i primi due anni di specializzazione, che aumenta fino a 3.300 € per il terzo e quarto anno.

Quanto guadagna un gastroenterologo in italia?

Lo stipendio medio di un gastroenterologo è di circa 6.000€ al mese.

 

Di cosa si occupa uno specializzando in gastroenterologia

Lo specialista in Malattie dell’apparato digerente si occupa della prevenzione, della diagnosi, e del trattamento medico/endoscopico delle malattie del tratto digerente (esofago, stomaco, piccolo e grande intestino), del fegato, del pancreas e delle vie biliari. 

Dovendosi occupare delle patologie che interessano una vasta gamma di organi, la maggior parte degli specialisti in Malattie dell’apparato digerente si divide in due grandi categorie di interesse clinico: la gastroenterologia “pura” (che si occupa delle patologie di tratto digerente, pancreas e vie biliari) e l’epatologia (che si occupa delle patologie del fegato).

All’interno di queste due estese macro-categorie, si possono trovare diversi campi di interesse in cui il gastroenterologo e l’epatologo possono “sottospecializzarsi”. La sottospecializzazione non è prevista durante il percorso di formazione della Scuola di specialità, ma deriva dall’interesse clinico-scientifico di ciascuno specializzando in gastroenterologia.

Il setting in cui lavorano il gastroenterologo e l’epatologo può essere ospedaliero (comprensivo di sala endoscopica) o ambulatoriale.

 

Andiamo ad esplorare un po’ più nello specifico quali sono i campi di interesse dello specialista in malattie dell’apparato digerente.

Gastroenterologia

> Malattie infiammatorie intestinali: il campo forse attualmente più in voga nell’ambito della gastroenterologia, dominato dalla Rettocolite ulcerosa e dalla Malattia di Crohn. Il gastroenterologo può specializzarsi nella diagnosi (comprendente l’utilizzo dell’endoscopia e dell’ecografia) e nel trattamento di queste malattie, con l’utilizzo di terapie topiche e sistemiche per via orale e per via endovenosa. 

> Malattie del piccolo intestino: all’interno di questo campo figurano ad esempio la celiachia, la sindrome dell’intestino corto e i sanguinamenti del piccolo intestino, per i quali trovano applicazione diagnostica e terapeutica metodiche endoscopiche avanzate come la videocapsula endoscopica e l’enteroscopia, che tuttavia risultano disponibili solo in grandi Centri, specializzati nel trattamento di queste patologie.

> Malattie di pancreas e vie biliari: quest’area spazia dalle comuni entità cliniche correlate alla calcolosi biliare (colecistiti, colangiti, pancreatiti) fino allo studio e alla gestione clinica delle neoplasie di pancreas e vie biliari. Anche in questo campo trovano larga applicazione metodiche endoscopiche di interesse gastroenterologico quali ERCP ed ecoendoscopia.

> Fisiopatologia del tratto gastrointestinale “alto” e “basso”: questa branca si occupa principalmente di patologie che interessano l’esofago, più o meno rare, e di patologie funzionali gastro-intestinali. L’approccio a queste patologie include l’utilizzo di metodiche diagnostiche peculiari quali la manometria esofagea, la manometria ano-rettale e l’impedenziometria, la cui padronanza è di pertinenza gastroenterologica. Inoltre, l’endoscopia gioca, ancora una volta, un ruolo diagnostico e terapeutico in questo campo.

 

Epatologia

> Epatiti acute e croniche: in questa macro-categoria sono incluse tutte le eziologie di danno epatico acuto e cronico (virali, autoimmuni, tossiche, metaboliche, ecc). L’epatologo si occupa della diagnosi differenziale tra le varie forme di epatite, sfruttando metodiche come l’ecografia, l’elastometria e la biopsia epatica (ove disponibile), e del trattamento mirato.

> Cirrosi epatica e complicanze associate: la gestione dei pazienti affetti da cirrosi epatica e dalle sue complicanze è sicuramente una delle competenze principali dell’epatologo. Oltre alla terapia farmacologica, l’epatologo ha a disposizione metodiche diagnostico-terapeutiche come la paracentesi e la gastroscopia per la diagnosi ed il trattamento delle varici esofagee. In questo campo rientra anche la gestione dell’insufficienza epatica acuta, un’entità clinica temibile ed estremamente pericolosa per la vita del paziente.

> Neoplasie del fegato: in alcuni Centri la diagnosi ed il trattamento non chirurgico delle neoplasie del fegato (su tutte, dell’epatocarcinoma) è di competenza dell’epatologo, mediante la stretta comunicazione con altri specialisti (es. chirurghi, oncologi, radiologi interventisti).

> Trapianto di fegato: la valutazione propedeutica all’inserimento del paziente in lista per il trapianto di fegato è di pertinenza epatologica, come anche il follow-up del paziente dopo il trapianto e la gestione della terapia immunosoppressiva. Sfortunatamente, solo alcuni ospedali in Italia presentano il Centro Trapianti di Fegato (info disponibili sul sito del Ministero della Salute). 

 

Inoltre, il gastroenterologo e l’epatologo possono essere specializzati anche nell’utilizzo di due metodiche diagnostiche (e operative) fondamentali nella pratica clinica:

  • Ecografia: utilizzata per lo studio non invasivo del tratto digerente (le porzioni esplorabili, con particolare attenzione alle anse intestinali), del fegato, del pancreas e delle vie biliari.
  • Endoscopia: insieme di metodiche dagli utilizzi più variegati in ambito diagnostico (per esempio, con la possibilità di eseguire biopsie mirate) e terapeutico, sia in elezione che in urgenza (ad esempio nella gestione del sanguinamento digestivo superiore o inferiore).

 

Ricerca

La ricerca scientifica riveste un ruolo fondamentale sia nella Gastroenterologia che nell’Epatologia.

La ricerca in queste branche della medicina si concentra su una vasta gamma di argomenti: l’identificazione di fattori di rischio per le patologie di interesse clinico ed epidemiologico maggiore (es. malattie infiammatorie intestinali), la ricerca di nuovi biomarcatori per la diagnosi precoce, lo sviluppo di terapie innovative, biologiche e non, per la cura delle principali entità cliniche in ambito sia gastroenterologico che epatologico.

Per chi volesse dedicarsi in maniera significativa alla ricerca, sicuramente gli Ospedali Universitari e gli IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) sono gli ambienti più indicati.

 

Obiettivi formativi

Ad uno specialista in malattie dell’apparato digerente si richiede, a prescindere dalla sottospecializzazione di interesse, la capacità di inquadrare dal punto di vista diagnostico-terapeutico le principali patologie di interesse gastrointestinale o epatologico e di sapere riconoscere le urgenze o emergenze cliniche.

Inoltre, è richiesta una conoscenza, almeno di base, di metodiche diagnostiche come ecografia ed endoscopia.

 

Com’è strutturata la scuola di malattie dell’apparato digerente

Bisogna tenere presente che la formazione all’interno della Scuola di Malattie dell’Apparato Digerente può essere molto differente tra una Scuola e l’altra, poichè in alcuni Centri l’epatologia è di pertinenza della Medicina Interna. Viceversa, altri Centri presentano un’impronta clinica e di ricerca molto più spiccata nel campo dell’endoscopia diagnostica e terapeutica. 

Come linea generale, salvo le eccezioni sopra citate, la formazione dello specializzando di malattie dell’apparato digerente prevede un periodo maggiormente incentrato sulla gastroenterologia, uno maggiormente incentrato sull’epatologia e, infine, uno incentrato sull’endoscopia.

La suddivisione temporale e la percentuale di tempo dedicata a ciascuna macroarea può essere estremamente variabile nelle diverse Scuole d’Italia. 

Solitamente, i primi due anni di formazione sono maggiormente dedicati allo sviluppo di conoscenze di base nella gestione del paziente gastroenterologico ed epatologico, sia nel setting del ricovero ospedaliero, sia in quello ambulatoriale.

Già durante il secondo anno può essere previsto un periodo di formazione riguardante l’ecografia addome (ed in particolare l’ecografia delle anse intestinali), a seconda della disponibilità nei diversi Centri.

Dal terzo anno (in alcuni casi anche prima), è previsto un periodo di formazione in sala endoscopica per imparare a padroneggiare le metodiche di base, quali gastroscopia e colonscopia.

Inoltre, negli ultimi due anni solitamente si possono approfondire le proprie conoscenze in ambiti sotto-specialistici in base all’interesse personale.

 

Sbocchi lavorativi per lo specializzando in gastroenterologia

La gastroenterologia e l’epatologia offrono una vasta gamma di sbocchi lavorativi sia nel settore pubblico che in quello privato.

Basti pensare che i disturbi gastrointestinali rappresentano una delle più frequenti cause di accesso nell’ambulatorio del Medico di Medicina Generale e di successivo riferimento a valutazione specialistica. 

Nel settore pubblico gastroenterologi ed epatologi possono trovare lavoro negli ospedali e nelle strutture sanitarie convenzionate con il SSN. A questo livello, possono lavorare in vari setting: reparto di degenza, ambulatorio e sala endoscopica.

Nel settore della libera professione, possono aprire un proprio studio privato o lavorare in cliniche specializzate.

Qui, possono offrire servizi di consulenza, oltre ad esami diagnostici di base (ecografie dell’addome, gastroscopie, colonscopie).

 

Migliori scuole di specializzazione di Malattie dell’Apparato Digerente in Italia

Sulla scuola di specializzazione di gastroenterologia le opinioni sono diverse.

Le migliori scuole di Malattie dell’Apparato Digerente, e quindi le più ambite al test SSM, sono:

  • Bologna
  • Roma (principalmente la Cattolica del Sacro Cuore)
  • Milano (soprattutto Humanitas e San Raffaele)
  • Padova
  • Modena
  • Torino.

Queste Scuole di specializzazione in gastroenterologia rappresentano delle eccellenze in più campi, poiché sono spesso affiliate a grandi ospedali ai quali affluisce un elevato numero di pazienti e nei quali viene dato un ruolo fondamentale alla ricerca.

Tuttavia, consigliamo di interpellare chi già frequenta queste scuole per ottenere dettagli più specifici e poter dunque scegliere con maggior consapevolezza (ad esempio, segnaliamo la forte impronta endoscopica e gastroenterologica di Scuole come Humanitas e San Raffaele a Milano, a discapito dell’epatologia).

 

Biografia

Edoardo Acquati, specializzando al 2° anno in malattie dell’apparato digerente al Policlinico di Milano (Scuola di Milano Statale). Ormai anziano collaboratore nell’orbita TestBusters/Peer4Med, cerca con qualche consiglio di aiutare gli altri a trovare la propria strada, dimenticandosi che lui stesso non ha ancora capito se si senta più gastroenterologo o più epatologo.

Ultimi articoli e guide:

Carrello