Corsi SSM in partenza il 18 Giugno
21 maggio 2025
11 minuti di lettura
Introduzione
Specializzazione in chirurgia pediatrica: durata
Punteggi minimi di ingresso alla Scuola di chirurgia pediatrica
Scuola di chirurgia pediatrica: posti
Quanto guadagna uno specializzando in chirurgia pediatrica
Di cosa si occupa uno specializzando in chirurgia pediatrica
Chirurgia neonatale
Chirurgia toracica e delle alte vie aeree
Chiurgia digestiva
Chirurgia urologica
Chirurgia oncologica
Chirurgia plastica
Tronco comune: chirurgia generale o toracica dell’adulto, neurochirurgia, ortopedia pediatrica, radiologia.
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Cosa sa fare uno specializzando in chirurgia pediatrica quando esce dalla scuola?
Com’è strutturata la scuola di chirurgia pediatrica
Sbocchi lavorativi dopo la scuola di chirurgia pediatrica
Migliori scuole di chirurgia pediatrica in Italia
Come si fa a diventare chirurgo pediatrico?
Dove studiare chirurgia pediatrica?
Qual è la migliore scuola di specializzazione in chirurgia pediatrica?
La scuola di specializzazione in chirurgia pediatrica è una branca della medicina che si occupa di ogni tipo di intervento chirurgico, programmato o in emergenza, sul bambino da 0 a 18 anni. Vi sono poi dei pazienti con patologie congenite o sindromici che vengono seguiti dai chirurghi pediatrici che li hanno operati da bambini per tutta la vita.
La chirurgia pediatrica una disciplina estremamente varia sia in termini di possibile paziente che in termini di tipo di intervento richiesto (chirurgia urologica, toracica, gestione delle grandi ustioni etc.). Ogni chirurgo pediatrico, invece, affronta problematiche emergenziali in autonomia e sviluppa poi delle abilità particolari nella sotto-specializzazione del suo cuore.
È una scuola di specializzazione che viene arricchita e progredisce ogni giorno grazie alla tecnologia mini- invasiva e robotica, ormai supporto costante nell’attività in sala operatoria. Questo aspetto è fondamentale nel paziente pediatrico in cui si cerca di avere un approccio meno invasivo possibile.
Se stai considerando l’idea di specializzarti in chirurgia pediatrica, questa guida fa al caso tuo. Buona lettura!
Quanto ci vuole per diventare chirurgo pediatrico?
Quanti anni dura la specializzazione in chirurgia pediatrica?
La scuola di specializzazione in chirurgia pediatrica ha una durata di 5 anni.
In questo quinquennio devono essere raggiunti dallo specializzando una serie di obiettivi secondo il Decreto Interministeriale n°68 del 04/02/2015: realizzazione di almeno 50 interventi chirurgici di alta complessità, almeno 100 interventi di media complessità e almeno 250 interventi di piccola complessità.
Negli ultimi anni sono aumentate le borse di chirurgia pediatrica come è capitato per tante scuole di specialità.
Di seguito sono indicati i punteggi minimi per borse di specialità statali (i punteggi comprendono già i punti curriculum e riguardano solo le borse statali). Di anno in anno, in base alle preferenze dei candidati, cambia l’ateneo più ambito.
Punteggio medio di accesso SSM 2023: 76.75 punti
Punteggio medio di accesso SSM 2022: 96 punti
Punteggio medio di accesso SSM 2021: 82 punti
Punteggio medio di accesso SSM 2020: 89 punti
Il numero di borse è limitato perché la scuola di specializzazione di chirurgia pediatrica è una specialità di nicchia.
Ci sono solo circa 60 centri che si occupano di questa branca chirurgica in tutta Italia. L’età media dei chirurghi pediatrici italiani è di 70 anni. Negli anni le borse di studio per la scuola di specializzazione in chirurgia pediatrica sono destinate ad aumentare per coprire il vuoto di specialisti che verrà lasciato quando i dirigenti medici attualmente al lavoro andranno in pensione.
Lo stipendio è la borsa di specialità composta da una parte fissa ed una variabile:
Le ritenute previdenziali e assistenziali sono di 127 €
Lo stipendio netto dello specializzando in chirurgia pediatrica è perciò pari a:
Questo salario è analogo a quello delle altre scuole di specialità.
Cosa si fa in chirurgia pediatrica?
Il chirurgo pediatra è il chirurgo del bambino, di ogni patologia acuta o cronica che può colpirlo.
L’attività chirurgica è svolta per lo più in città in cui sono presenti ospedali pediatrici o comunque grandi centri di pediatria. È il pediatra ospedaliero o di libera scelta il primo specialista che rileva una problematica chirurgica e la attenziona al chirurgo pediatrico.
Il lavoro di equipe è fondamentale in questa branca. Altri specialisti che collaborano con il chirurgo pediatra sono: gli otorini per la gestione del distretto delle alte vie aeree, i neurochirurghi, i cardiochirurghi e gli ortopedici.
Il chirurgo pediatra può svolgere diverse attività:
Ecco un elenco di possibili attività che si svolgono nei centri italiani e quali sono le principali patologie trattate in tali contesti:
Per ridurre la parcellizzazione del lavoro medico sono stati introdotti dei mesi di mobilità in reparti diversi dal proprio ma che trovano comunque attinenza con la chirurgia pediatrica. Questa pratica non è attiva in tutte le scuole ma l’attività di pratica nei reparti della chirurgia generale dell’adulto è parte integrante del programma condiviso da ogni centro.
Come per tutti i chirurghi anche quelli pediatrici devono avere dimestichezza nell’interpretare le immagini radiologiche che sono la loro guida nel lavoro in sala operatoria. Ecco perché può essere importante dedicare qualche mese della propria formazione ad approfondire questo aspetto.
La ricerca varia in base agli interessi dei poli universitari. La ricerca e le pubblicazioni servono a livello curriculare e sono un mezzo per approfondire aspetti della materia.
C’è una premessa doverosa da fare prima di iniziare questo paragrafo: viene riportato da specializzandi dislocati in varie scuole che la tendenza degli strutturati di chirurgia pediatrica sia quella di trasmettere poco il sapere pratico.
La ragione di questo atteggiamento è proprio il paziente pediatrico che viene sottoposto a procedure chirurgiche invasive e per il quale bisogna ottenere il migliore outcome ad ogni costo.
Tale fine talvolta è raggiungibile solo con la mano o le abilità di un chirurgo esperto e c’è poco spazio per il campo pratico dello specializzando.
Ci sono pro e contro di ogni centro ospedaliero. Il fatto che il Decreto Ministeriale abbia definito un numero minimo di interventi è un vantaggio per gli specializzandi perché in questo modo hanno un obiettivo da raggiungere ogni anno prima dell’esame per accedere all’anno successivo. Tale obiettivo formativo nel tempo li fa crescere in termini di autonomia e sicurezza.
I centri di chirurgia pediatrica più grandi offrono una casistica più numerosa e quindi la possibilità di studiare patologie più rare. I centri più piccoli, invece, permettono di acquisire rapidamente dimestichezza nella gestione delle patologie più diffuse a livello della popolazione.
È complesso fare un discorso generale sulla suddivisione dell’attività in base all’anno di specialità che si sta frequentando. Ogni scuola è un po’ a sè stante. Tendenzialmente i primi mesi sono di affiancamento e si accede più avanti alla sala operatoria.
L’autonomia nell’attività chirurgica viene acquisita di anno in anno. Alla fine del primo anno si eseguono interventi di piccola chirurgia in quasi completa autonomia nella maggior parte delle scuole di chirurgia pediatrica.
In tutte le scuole sono previsti 18 mesi di mobilità da contratto – ‘extra rete’.
In generale con extra rete si intende spendere alcuni mesi della scuola di specialità fuori dal proprio ateneo sia in Italia che all’estero. Questi mesi in rete extra-formativa possono aiutare ad approfondire degli aspetti e diventare un’eccellenza nel campo di proprio interesse.
Esistono delle università gemellate con il proprio polo di riferimento ma lo specializzando può domandare anche autonomamente di frequentare un centro di suo interesse. Quasi tutti i centri di chirurgia pediatrica italiana hanno professori che incoraggiano questa attività.
L’esperienza all’estero per questi specializzandi è fondamentale per ampliare la casistica di interventi chirurgici effettuati e per la gestione di patologie rare.
La didattica è differente nelle diverse scuole. Gli specializzandi di chirurgia pediatrica devono prepararsi ogni giorno per gli interventi del giorno seguente, studiare le patologie dei loro pazienti. È necessario dedicare qualche ora allo studio ogni giorno.
Alcune realtà hanno in programma una o più lezioni settimanali e i journal club tra specializzandi. In altri centri l’apprendimento avviene esclusivamente sul campo pratico.
L’esame annuale è un esame analogo a quelli universitari in alcuni centri mentre in altri viene chiesto di esporre qualche caso chirurgico particolarmente complesso incontrato durante l’anno. Non si interrompono le turnazioni in prossimità dell’esame per permettere agli specializzandi di studiare.
La mole di lavoro è ingente come in ogni scuola di chirurgia. È una attività impegnativa fisicamente e purtroppo molto spesso l’ambiente risulta competitivo sia tra specializzandi che tra strutturati. Come accennato sopra, i chirurghi pediatrici trovano posti di lavoro in centri specializzati in pediatria.
Il chirurgo pediatra ha la possibilità di lavorare parecchio nel privato in ambulatorio o come day surgery. Si deve sempre ricordare che la chirurgia pediatrica è equipollente alla chirurgia generale. Nel caso in cui uno strutturato voglia cambiare ambito di lavoro può decidere di dedicarsi eventualmente alla chirurgia dell’adulto. Il chirurgo generale invece non può occuparsi di chirurgia pediatrica.
Dove studiare chirurgia pediatrica?
Quali sono le migliori scuole di specializzazione in chirurgia pediatrica?
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