Come funziona la rete formativa?
Cosa sono le reti formative SSM?
Uno dei termini con cui avrete più a che fare quando vi approccerete al mondo delle scuole di specializzazione sarà “rete formativa”, con il conseguente concetto di extra-rete o fuori rete, che -spoiler- sono la stessa cosa.
Ma andiamo per gradi!
Cosa significa rete formativa?
In concreto, cosa vuol dire?
Vuol dire che i periodi di tirocinio che scandiranno la vostra formazione specialistica si svolgeranno, tendenzialmente a rotazione, in alcune o tutte queste strutture.
Formazione fuori rete o extra rete: riferimenti normativi
Come definito dal Decreto Interministeriale n. 68 del 4 febbraio 2015 “Le necessità e le dimensioni della rete formativa relativa alle scuole sono stabilite in relazione al potenziale formativo della struttura di sede secondo quanto previsto […]. Le Università assicurano a proprio carico il personale docente universitario necessario, mentre le Aziende e le Istituzioni convenzionate del Servizio sanitario assicurano a proprio carico la docenza affidata a dipendenti del Servizio sanitario. L’inserimento dei presidi ospedalieri e delle strutture territoriali del Servizio sanitario nella rete formativa avviene tramite valutazione del possesso dei requisiti strutturali e di qualità […]. La rete formativa è definita su base regionale o interregionale, di norma tra Regioni viciniori, in base a specifici Accordi o Protocolli di Intesa promossi dalle Università interessate. Le strutture extra-universitarie afferenti alla rete formativa sono identificate dall’Università su proposta del Consiglio della Scuola. Lo specializzando viene assegnato ai reparti delle Strutture sanitarie facenti parte della rete formativa secondo il piano formativo individuale deliberato dal Consiglio della Scuola e per il tempo necessario ad acquisire le abilità professionali da esso previste”.
È compito dell’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica stabilire gli standard per l’accreditamento delle strutture universitarie, ospedaliere e territoriali e verificare i requisiti di idoneità delle strutture della rete formativa.
Come da art. n. 43 del D.lg.s n. 368/1999, si individuano per ogni Scuola di Specializzazione un numero limitato di strutture facenti parte della rete formativa.
Si distinguono:
- Strutture di sede: struttura a direzione universitaria idonea e attrezzata per l’organizzazione e la realizzazione dell’attività formativa, nonché per la gestione organizzativa, amministrativa, didattica e tecnica sanitaria delle relative attività e per il coordinamento e/o l’organizzazione delle stesse. Tale sede deve essere unica, anche se la Scuola di Specializzazione si avvale di più di una struttura per la propria rete formativa.
- Strutture collegate: strutture di supporto che concorrono al completamento della rete formativa e che sono della stessa specialità della Scuola di Specializzazione di cui fanno parte. Hanno lo scopo di permettere il raggiungimento dei volumi operativi e di completare la tipologia delle attività assistenziali previste per quella determinata Scuola. Possono essere sia a direzione universitaria che extra universitaria, possono essere presenti nella stessa Azienda ospedaliera universitaria o presso altre Aziende sanitarie ospedaliere.
- Strutture di completamento: strutture di specialità diversa rispetto a quelle di sede e con cui devono essere stipulate specifiche convenzioni. Devono essere accreditate con il SSN, ma non sono oggetto di accreditamento da parte dell’Osservatorio Nazionale.
Quindi ci si immatricola nella Scuola di Specializzazione a cui si è statə assegnatə e poi il Consiglio della Scuola (direttore/direttrice e altrə prof) stilano per ogni specializzando il Piano Formativo, annuale, che determina i periodi di formazione e le relative strutture di assegnazione.
Ad Esempio: una specializzanda di ortopedia al primo anno che viene assegnata per i primi 6 mesi al reparto di ortopedia del Policlinico X, per 3 mesi al reparto di chirurgia spinale dell’Ospedale Ortopedico Y e per 3 mesi al reparto di chirurgia ortopedica pediatrica dell’Ospedale privato accreditato Z.
Periodo Fuori Rete Formativa (FRF)
Quanti mesi di formazione fuori rete formativa sono previsti dalla normativa vigente?
Durante la Scuola di Specializzazione, è possibile richiedere di svolgere un periodo di formazione al di fuori della propria rete formativa: la durata di tale permanenza (in Italia o all’estero) può arrivare, come deliberato in Conferenza Stato-Regioni del 18 aprile 2007, fino ad un massimo di 18 mesi.
L’articolo 40, comma 6, del Decreto Legislativo n. 368 del 17 agosto 1999 dispone che “nell’ambito dei rapporti di collaborazione didattico-scientifica integrata tra università italiane ed università di Paesi stranieri, la formazione specialistica può svolgersi anche in strutture sanitarie dei predetti Paesi, in conformità al programma formativo personale del medico e su indicazione del consiglio della scuola, fermo restando quanto previsto dall’articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162”, per il quale, “ai fini della frequenza e delle attività pratiche va riconosciuta utile, sulla base di idonea documentazione, l’attività svolta dallo specializzando in strutture di servizio socio-sanitario attinenti alla specializzazione, anche all’estero o nell’ambito di quanto previsto dalla legge 9 febbraio 1979, n. 38, in materia di cooperazione dell’Italia con i Paesi in via di sviluppo.”
È quindi possibile svolgere la propria attività al di fuori della rete formativa, in Italia e all’estero, se preventivamente autorizzati dal Consiglio della Scuola.
Durante la permanenza al di fuori della rete formativa si continua a percepire la borsa di specializzazione e gli atenei possono prevedere, su base locale, dei contributi dedicati (nell’ambito dei progetti Erasmus o Leonardo, borse di studio per progetti di ricerca, rimborsi per eventuali spese di viaggio). Questo dipende tuttavia dalla policy dei singoli atenei e vi consigliamo di rivolgervi alla segreteria della vostra Scuola (ufficio rapporti con l’estero).
In conclusione, L’art. 42 del Regolamento in materia di Scuole di Specializzazione prevede la possibilità per gli specializzandi di svolgere un periodo di formazione in Italia o all’estero, presso strutture non inserite nella rete formativa; il periodo autorizzato deve ricadere all’interno di un solo anno accademico (quindi se volete farne uno a cavallo potete, ma verranno considerati due periodi diversi e quindi anche la burocrazia da compilare raddoppierà). Il medico dovrà rientrare per sostenere gli esami di profitto in sede.
La copertura assicurativa è a carico della struttura italiana o straniera ospitante o, in caso di non accettazione della stessa, dello specializzando.
L’azienda, sede prevalente di formazione, assicura gli specializzandi contro gli infortuni che si possono verificare ovunque si trovino, anche in altre strutture, di qualunque tipo (incluse le strutture universitarie), del territorio regionale o extraregionale o all’estero. Compete alle aziende sanitarie la denuncia INAIL anche per le attività didattiche.
Ulteriori indicazioni possono essere definite dalle Scuole (per esempio se la frequenza fuori rete formativa sia vincolata quanto ad anno di iscrizione, o al conseguimento di determinate frequenze di attività formative, numero di domande accoglibili per anno, il periodo in cui gli specializzandi possono presentare le proprie istanze, le eventuali esclusioni per determinate materie/frequenze; i periodi minimi/massimi di durata della permanenza nell’ambito dei 18 mesi complessivi).
Formazione fuori rete o extra rete formativa in Italia
Con riferimento all’attività formativa professionalizzante ed ai tirocini da svolgere presso strutture sanitarie italiane non incluse nella rete formativa della Scuola di appartenenza del medico in formazione specialistica, devono essere approvate apposite motivate convenzioni e redatti progetti formativi individuali così come previsto dalle vigenti norme.
Tali strutture devono essere necessariamente pubbliche o private accreditate e contrattualizzate con il Servizio Sanitario Nazionale.
Formazione fuori rete o extra rete formativa all’estero
I periodi formativi, relativamente all’attività formativa professionalizzante ed ai tirocini da svolgersi presso strutture sanitarie estere (art. 2, comma 11, del D.I. n. 68/2015), a prescindere della natura giuridica delle stesse, sono da definirsi con specifici accordi o lettere di intenti.
Nel caso in cui partecipi al programma Erasmus Placement, il medico in formazione deve comunque seguire le indicazioni fornite dal relativo bando e compilare la modulistica messa a disposizione dagli Uffici competenti, fermo restando quanto indicato in merito alle competenze del Direttore/Direttrice e del Consiglio della Scuola.
Consigli spassionati
Cosa vuol dire tutto quello che ci siamo dettə?
Che se siete interessatə a svolgere un periodo FRF dovrete organizzarvi per tempo ed essere prontə ad accollarvi un bel po’ di burocrazia!
Per cui armatevi di pazienza e seguite i nostri consigli:
- Pensate a cosa volete fare nel vostro periodo FRF e dove;
- Consultate Direttore/Direttrice, altrə Prof o MFS più grandi di voi: avere già dei contatti, sia in Italia che all’estero, nella struttura dove volete svolgere il vostro tirocinio, vi semplificherà la vita in modo determinante!
- Muovetevi in anticipo: ogni ateneo setta proprie le tempistiche sui mesi di preavviso con cui presentare la domanda (che possono differire tra Italia ed estero), in base ai tempi tecnici che servono alle segreterie per stipulare le convenzioni; quello che però bisogna considerare è che:
- i documenti che dovrete presentare vanno firmati sia da Direttore/Direttrice di Scuola, sia dal/la tutor che vi ospiterà, e a lui/lei non potrete fare imboscate fuori dall’ufficio all’alba!
- le informazioni che inserite potrebbero risultare imprecise/incomplete alla segreteria, che potrebbe quindi richiedere implementazioni che vi faranno perdere ulteriore tempo e mettere a rischio le date da voi scelte
In particolare per le sedi formative fuori dall’Italia:
- Controllate i bandi dei programmi Erasmus Placement o simili (sia per UE che extra): i MFS possono infatti presentare il proprio progetto formativo, parallelamente alla burocrazia dedicata al periodo FRF, e accedere ai contributi economici dedicati;
- Nel computo totale delle tempistiche, aggiungete quelle per ottenere eventuali certificazioni linguistiche utili o espressamente richieste dalla sede ospitante
Per concludere, il nostro consiglio più grande è di fare sempre quello che sentite sia giusto per la vostra carriera e per la vostra vita: avete la possibilità di vivere un’esperienza che può arricchire il vostro CV e il vostro bagaglio umano, se potete, coglietela!
Se per qualsiasi motivo invece non voleste/poteste partire, niente FOMO, c’è sempre tempo da ritagliarsi per fare tutto quello che volete!